I riti della settimana santa a Gallipoli

Sono ormai noti i riti della settimana santa a Gallipoli che ogni anno attirano turisti in un periodo ancora lontano dalle vacanze estive.

I rituali, che si celebrano in questa settimana, ammantano la città ionica di patos e suggestione, rendendola attraente agli occhi dei numerosi visitatori. Giovedì 24 marzo si celebra la visita ai sepolcri in un’atmosfera di lutto, silenzio e commozione generale. Il giorno successivo si svolge la processione del venerdì santo con partenza dalla chiesa del Crocifisso alle ore 18:00.

In questa processione si vedono sfilare a piedi nudi i confratelli dal volto sconosciuto, perché incappucciati, che sorreggono statue in cartapesta, le quali simboleggiano le tappe della passione di Cristo: Cristo nell’orto degli ulivi, Gesù tradito da Giuda, Gesù condannato dal Sinedrio, Gesù rinnegato da Pietro, la flagellazione, Gesù coronato di spine, Cristo che porta la croce, la crocifissione, Cristo morto in croce, Gesù deposto nel sepolcro. Verso la fine della processione c’è la confraternita di santa Maria degli Angeli, che indossa un abito bianco e celeste e trasporta la statua della Madonna Addolorata.

La processione si snoda tra le stradine della parte antica e moderna della città ed è accompagnata da musiche e canti funebri. A mezzanotte il corteo rientra nella chiesa di Santa Maria degli Angeli, dopo la benedizione del mare, da parte dei sacerdoti.
In piena notte, intorno alle 2:30, parte un’altra processione dalla chiesa della Purità. È quella della Madonna Desolata, che si conclude all’alba, nella Chiesa della Purità, dove viene deposta l’urna d’oro, contenente le spoglie di Cristo.

La domenica di Pasqua, invece, si apre con le campane che suonano a festa, annunciando la resurrezione di Gesù e a mezzogiorno si assiste all’incendio della Caremma, un fantoccio di stoffa, che annuncia la conclusione della Quaresima.

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